Nonostante oggi possa costituire una “moda” perché
largamente e superficialmente pubblicizzata, far bene il volontariato è
un impegno “scomodo”! E’ una scelta “esigente che comporta un mettersi
in gioco personalmente, investendo nella propria disponibilità e
assumendo un “modo di essere” che non si esaurisce con il semplice “dono
di cose”, ma proviene da una scelta inferiore e più vasta: stare
dalla parte degli oppressi, dei poveri, dei deboli o di chi comunque manifesta
un disagio esistenziale. Non è più un rapporto gerarchico
che tra chi assiste e l’assistito, bensì è una relazione
capace di far comunicare positivamente le due realtà. Il volontario
esprime solamente un impegno personale e un interesse graduale a partire
dalla “difesa degli ultimi”, ideale che per realizzarsi coerentemente nel
quotidiano richiede di vivere alcuni valori e di applicarli nella normalità
dell’esistenza personale, intesa come rivendicazione di diritti, accettazione
di doveri, assunzioni di responsabilità.
Le caratteristiche complementari dell’impegno di servizio
dell’uomo possono essere così riassunte nei seguenti valori e ideali
educativi, non completamente esaurienti, ma comunque indicativi.