Il volontariato è  un’esperienza di servizio vissuta nella condivisione.
Servire vuol dire “dipendere da ”, “farsi programmare” da    chi è nel bisogno non già applicare i nostri progetti su tali persone. Per fare un servizio è essenziale essere preparati e competenti sia a livello politico che tecnico, nel rispetto completo della persona, poiché li si considera importanti e degni di un aiuto professionale.
Il servizio si realizza nella comunione e nella condivisione di quella vita emarginata, tenendo ben presente che la promozione umana è raggiungibile solamente attraverso quella continuità che gratifica il volontariato come servizio serio e responsabile.
Obiettivo del servizio è quindi la crescita integrale della persona in tutte le sue dimensioni umane e nel rispetto della loro autonomia. A questo proposito risultano ben chiare le parole di Campus, il quale afferma : “ Non camminarmi davanti, potrei non seguirti, non camminarmi dietro, potrei non esserti guida, cammina al mio fianco e sii mio amico ”.
Per quanto concerne il tempo del servizio è possibile invece distinguere tre categorie di volontariato:
 

• Il volontariato a tempo pieno o condivisione totale, o per scelta di vita personale (come ad esempio la consacrazione) o per scelta di vita familiare (adozione, accoglienza ...).
• Il volontariato a tempo determinato è un’altra forma di volontariato a condivisione totale e come esempi si ricordano il servizio civile degli obiettori di coscienza (che in realtà non è un vero e proprio volontariato), l’A.d.V.S., il volontariato internazionale.
• Il volontariato a tempo parziale, cioè “libero” dalle normali attività, diffuso soprattutto tra i più giovani e da chi è vincolato da limiti familiari.
• Tutte e tre le categorie di servizi hanno una comune scelta di campo, che segna tutta la vita del volontariato, porsi dalla parte dei poveri, degli emarginati per compiere insieme un cammino di crescita e di liberazione (AA.VV., 1991, pp. 19-21).