3.1 LE ORIGINI DEL VOLONTARIATO

Il volontariato è stato considerato, nei primi settanta anni di questo secolo una componente residuale riparatoria dello sviluppo sociale ed economico del Paese. Il suo percorso evolutivo è stato travagliato soprattutto nei primi anni. Si vede infatti come sia stato represso il suo maturare in opere sociali e interventi sindacali durante il trentennio 1890-1920 dal sopravvento del fascismo, confinato nell’assistenza sanitaria e clandestina nel seguente periodo bellico e successivamente mortificato da un’eccessiva invadenza statuale; umiliato infine dalla presente aspettativa di una società di benessere mai attuatasi in Italia. Detto ciò si può notare come oggi torna ad essere riscoperto e rivalutato in quanto fenomeno politico, economico e sociale non solo a un livello teorico, bensì anche sotto un punto di vista pratico e operativo, dal 1975 in poi.
Sottovalutato, marginalizzato, confuso spesso con l’assistenza e beneficenza, costituisce oggi un fenomeno sociale di grande rilievo, soprattutto in quest’ultimo centennio.
Per comprendere chiaramente il fenomeno è però opportuno rendersi conto della sostanziale differenza che distingue l’intervento volontario nei periodi che precedettero e poi seguirono gli anni Settanta. Questi anni, come vedremo si imposero come vera e propria crescita, apportando delle innovazioni, ma anche mantenendo alcuni elementi del precedente momento storico, in quanto risulterebbe impossibile considerarli indipendenti l’uno rispetto all’altro.
Detto ciò considereremo i due diversi momenti storici soffermandoci sulle componenti che determineranno le due diverse forme di volontariato.