La trasformazione culturale che
sottostà a tali innovazioni legislative non ha portato però
a quella radicale innovazione a cui tutti auspicavano. Gli elementi che
hanno frenato tali iniziative sono di molteplice natura: sociale, per l’eccessiva
burocratizzazione degli interventi; economica, data l’impossibilità
da parte dello Stato di sostenere una spesa pubblica che va sempre
più dilatandosi; organizzativa, dal momento che i cittadini e le
formazioni sociali partecipano al processo programmatorio dell’intervento
assistenziale solo in maniera consultiva.
Da questa crisi lo Stato può
riemergere solo appoggiandosi e credendo nel valore delle autonomie e nel
decentramento dell’intervento (Sandra Rocchi, 1993, 33-37).