2.5 UNA SOCIETA’  “ILLUMINATA”

Le idee illuministiche  e le teorie proposte fin dalla seconda metà del Settecento coinvolgono l’intera società e con essa anche il modo di concepire l’assistenza, almeno da un punto di vista concettuale. La carità intesa come strumento per meritare la salvezza eterna, muta aspetto assumendo, almeno a livello, il carattere di solidarietà laica, fondato sull’uguaglianza di tutti gli uomini e quindi sul “diritto” del bisognoso all’assistenza.
Pietra miliare di questo secolo è senza dubbio  la Rivoluzione Francese che rappresenta un momento di rottura, cesura con il passato. I principi di uguaglianza e libertà si diffondono in tutta Europa. E’ quindi importante notare che, anche se tale Rivoluzione non fu tanto quella del popolo, quanto della borghesia, è pur sempre vero che in questo periodo si manifesta la volontà di una nuova riforma assistenziale e sanitaria , volta a provvedere, come si legge in una delle dichiarazioni dell’assemblea Nazionale, “al mantenimento dei cittadini indigenti nel luogo di loro residenza o mediante occupazione  o assicurando agli abili al lavoro i mezzi di sostentamento”.
L’assistenza diventa quindi un dovere dello Stato, i cui presupposti teorici si ritrovano negli scritti di Montesquieu, Stato che deve adoperarsi affinchè l’assistenza cessi di essere “carità privata”, sia laica che assistenziale (Sandra Rocchi, 1993, pp.26-27).